PROGETTO ALLONS ENFANTS
L'immoralità secondo Roberto Negri e il regista Mimmo Mongelli
Due giorni al Teatro Sociale per il progetto che vuol educare il pubblico alla visione di piéce.
Una scena della piéce
FASANO - Nelle due serate, al Teatro Sociale, dedicate alla conclusione del progetto Allons Enfants, portato avanti dal regista barese Mimmo Mongelli, ecco un'opera tratta dal romanzo di Andrè Gide, “L'immoralista”. L'opera, riletta dallo stesso Mongelli che ha diretto la messa in scena, è stata interpretata dall'attore Roberto Negri. In un caleidoscopio in cui si alternano stati d'animo, conditi da false aspettative e incongruenti emozioni, si dipana la ricerca stilistica e recitativa di Roberto Negri, che gioca con la voce, il corpo, le ombre, le luci, i costumi, i pochi oggetti di scena, la musica in un'altalena continua di emozioni che si trasmettono al pubblico attraverso la sua ipnotica interpretazione di Michel, protagonista dell'opera di Gide, ma anche dei personaggi secondari, la moglie Marceline, il bambino Moktir e l'acuto Ménalcle, amico fisico ma anche una sorta di alterego di Michel. Il racconto che Michel fa ai suoi amici per liberarsi da uno stato di torpore fisico e mentale è una nuda confessione del male commesso e allo stesso tempo una reale ricerca di cambiamento per riuscire a liberarsi dalla rigidità puritana e convenzionale di un modello di vita conforme alle regole, lineare e senza sobbalzi.
Lasciandosi andare alla sensualità e attraverso questa all'affermazione del vero sé, ma che si trasformerà nell'affermazione del proprio egoismo e della propria natura edonistica. In uno stile di severa eleganza Roberto Negri ci racconta il percorso interiore e insieme il viaggio reale, che Michel compie con la moglie, attraverso l'Africa, la Svizzera, l'Italia, per riuscire a staccarsi dalle convenzioni, fino a portarci con incalzante passione alla conclusione che l'ostacolo principale per la metamorfosi di Michel è la moglie, Marceline, simbolo di conformismo e moralismo. Nell'interpretazione di quest'opera di Gide, Roberto Negri contagia tutto lo spazio teatrale con il suo forte carisma interpretativo, un l'elogio dell'immoralità che aderisce alla morale nei secoli, una morale che considera come vere disposizioni all'agire responsabile, la tendenza a conformarsi a verità precostituite e accettando modelli di comportamento già scelti.
Tutto il canovaccio, reso al pubblico con un grande spettacolo di teatro professionale, è stato curato con la massima attenzione e minuziosa perizia per ogni particolare, la regia di Mimmo Mongelli assistito da Pia Cofano, Domenico Formica Mengano, Rosanna Savoia, le scenografie e dei costumi curati da Tommaso Lagattolla.
Maria Teresa Cocozza di Montanara
di Redazione
30/04/2012 alle 02:21:50
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